Amministrare è una cosa seria.
NB: questo è un post molto locale. I lettori non baresi possono tranquillamente evitarne la lettura.
Voglio bene a Fabio Losito. Sin dai tempi lontani di un’estate in cui, dopo le lotte studentesche di cui eravamo a capo – lui al Giulio Cesare, io al Fermi – partimmo con la vecchia Panda rossa di mia madre alla volta di un Salento ancora lontano dall’invenzione della sua tradizione turistica. Ricordo che insistetti per fargli ascoltare Led Zeppelin III e che lui, per tutta risposta, in una curva, decise di gettare la musicassetta lasciandomi sbigottito.
E ho continuato a volergli bene anche dopo il suo post acido in cui annunciava l’addio a Sel, citandomi indirettamente – e assurdamente – come una delle cause di tale abbandono.
Anni e amicizie dopo, ha scoperto la bellezza della musica rock e l’ha finanche suonata sui palchi di mezz’Italia. Sino a quando, sempre io, suggerii il suo nome come assessore alla cultura con Enzo Divella presidente della Provincia di Bari. Storia che tutti conoscono, ma evidentemente lui non ricorda.
Temo che, molti anni dopo, nonostante le esperienze vissute, non abbia perso il vizio dell’irruenza.
Sicchè ieri postava una sua riflessione su Carabinieri, Emiliano e Decaro piena di cosí tante inesattezze che si rende opportuno rinfrescargli la memoria.
Nella delibera in questione, la numero 700 del 29.10.2013, si dà un semplice atto di indirizzo. Lo scopo è quello di consentire il presidio del parco da parte dei Carabinieri affidando loro, a proprie spese, l’edificio che, fino a quel momento ospitava gli uffici per la sede legale della Cooperativa “Progetto città”.
Tutti conoscono la differenza tra sede legale e sede operativa. A maggior ragione lo sa bene un ex Assessore.
E come tutti sanno infatti, i bambini e le bambine svolgono da sempre le loro attività non in quei locali dove al piano terra ci sono i bagni del parco, ma presso il nuovo spazio in legno e vetro realizzato con fondi FESR, con accesso da viale della Resistenza.
Dunque l’intenzione era di spostare la Cooperativa che utilizzava quello spazio, per affidarlo ai Carabinieri.
Ció avrebbe consentito alla cooperativa, in virtù dell’eccellente lavoro di presidio sociale che svolge per i bimbi della nostra città, di fruire dello spazio ex bar, posto a pochi metri dall’edificio in questione.
Bar che nel contempo si era scoperto essere sprovvisto di impianti che consentano la somministrazione di alimenti e bevande. Cui occorrerà provvedere in ogni caso.
Forse se Fabio fosse stato presente durante la Giunta (o se avesse letto la delibera) in cui si discusse della questione, avrebbe ricordato meglio.
Tutto è andato in prescrizione con le elezioni.
Antonio Decaro, a pochi giorni dal suo insediamento, dichiara semplicemente di voler tenere fede al precedente indirizzo.
Qual è il problema che insorge oggi e che non è mai insorto prima, tantomeno quando Losito era Assessore?
Io credo che per fare il mestiere di politico – sia pure temporaneamente – occorre non essere mai ricattabili.
Se il tuo sindaco, cioè colui che ti ha scelto e indicato nella sua Giunta, ti dà del “citrullo”; se non sei ricattabile, lo mandi al diavolo, spiegando i motivi politici, e ti dimetti. Se sei ricattabile fai la voce grossa, spari due fesserie ideologiche ma rimani al tuo posto, fregandotene di aver perso faccia e credibilità.
Essere credibili consente di evitare di sparare sentenze su temi, delibere, fatti a cui hai partecipato direttamente o indirettamente e magari comincerai a raccontare sul tuo blog la verità delle cose, senza dover ricorrere a menzogne travestite da proclami ideologici, fanfare da difensore dei migranti che hai colpevolmente sbattuto in un edificio pericolante, sprovvisto di acqua, luce e fogna. Peraltro nemmeno di proprietà comunale. Cagionando al Comune di cui sei stato amministratore guai serissimi col Ministero (il Mibact per la precisione, come i quotidiani di questi giorni raccontano).
Io credo che i principi ispiratori cui un buon amministratore deve tener fede sono la serietà e la coerenza con la propria visione politica che si traduce nel suo buon operato.
E non sopporto la propaganda di chi vuol togliersi sassolini legittimi, senza avere cura dell’intelligenza altrui.
Fonte: dispositivo della delibera di giunta comunale numero 700 del 2013.