Arrivederci, Anica.

Finisce nelle ore che si approssimano il mio anno da Segretario generale dell’Anica.

Ne lascio la responsabilità alle mani sapienti ed esperte di Stefano Balassone, perché – come noto – sono stato chiamato al compito, il più difficile della mia vita professionale, di “Assessore alle culture, al turismo, alla partecipazione e alla attuazione del programma” della Giunta di Antonio Decaro nella città metropolitana di Bari.

La mia città.

In tanti mi hanno chiesto: perché lasci il tuo mondo dell’audiovisivo per dedicarti alla politica?

E’ una buona questione. Ma io davvero non so rispondere se non confermando la fiducia che nutro nei confronti del Sindaco giovane, preparato, per bene e nella politica come scienza che organizza la società e dunque necessaria. Mai come oggi, necessaria.

Non mi nascondo le difficoltà enormi che tocca affrontare in epoca di risorse sempre più scarse. Ma le idee, la passione, l’energia non mi mancano e credo di poter darne presto dimostrazione.

Ma qui, oggi, desidero raccontare brevemente che anno è stato, quest’ultimo, pieno di così vorticosi cambiamenti.

Tutto è nato dalla volontà di Riccardo Tozzi e di Angelo Barbagallo di immettere nell’Anica un’energia nuova.

Ho cercato di ripagare la loro fiducia aprendo ogni mia azione a forze fresche e idee rinnovate.

Così oggi l’Anica può vantare oltre 30 nuovi soci giovani e dinamici, che si aggiungono ai numerosi soci pregressi. Un modello organizzativo rinnovato con l’assunzione a tempo indeterminato di due nuove figure un tempo precarie, una nuova attenzione alla propria storia straordinaria e gloriosa (70 anni festeggiati con la messa in cantiere – tramite un concorso pubblico – di un documentario d’autore e l’affidamento a una importante società di catalogazione del compito di analizzare e catalogare l’intero archivio associativo), un gruppo dirigente largamente rinnovato (con Andrea Occhipinti, Francesca Cima, Ranieri Dè Cinque, Nicola Maccanico sopra tutti), una organizzazione che ha una guida salda, onesta e certa nel Direttore generale Mina Larocca.

E poi ancora uffici ripensati per attrarre soci ed erogare loro servizi sempre più utili, un rapporto con la politica più sano e organizzato per linee di progetto, una nuova capacità di interlocuzione con le associazioni di categoria consimili (100Autori, Apt, Anac, Doc.it, Univideo, Unefa su e fra tutti), la determinazione a portare un contributo alla ricchezza del Paese tramite la redazione di un documento di indirizzo politico che qui allego per approfondimenti, il rilancio dell’immagine con un nuovo portale web e la presenza sui social media, il varo di AnicaOndemand – piattaforma di vendita online di film di library -, l’avvio di partnership commerciali e di servizio per i soci nel campo dei nuovi media e delle possibilità di sfruttamento, il rilancio dello sportello tax credit e finanza, il lavoro fatto accanto alla DGCinema per la revisione della normativa sul tax credit; la riapertura delle trattative con Sky per un accordo quadro sui diritti, la interlocuzione con il Comune di Roma per consentire condizioni di ripresa più civili e fruttuose per tutti, il ripensamento della Casa del Cinema avviato con l’Assessore Barca, una nuova attitudine a narrarsi tramite l’iniziativa “Generazioni”, la battaglia appena avviata proprio pochi giorni fa da Venezia con l’iniziativa “Cambia canali” per una nuova Rai e un nuovo sistema radiotelevisivo pubblico e privato in Italia.

Sono solo alcuni dei temi e dei progetti affrontati con i quasi 30 dipendenti dell’associazione maggiormente rappresentativa delle industrie audiovisive italiane.

Ora tocca a loro capire come stare al mondo; in questo mondo di crisi e ripensamenti, conservando alla categoria il ruolo che le spetta di costruttori di storie che aiutino il Paese a rinnovarsi continuamente, a ripensarsi ogni giorno.

Ho pochi rammarichi e sono contento di quanto realizzato insieme ai vertici, ai soci ai collaboratori. Tra i tanti, alcuni mi hanno inviato messaggi che conserverò con affetto. E’ la dimostrazione che ogni percorso in cui si metta al centro l’incontro con l’altro e l’altra da sé, porta in dote una nuova, inedita ricchezza.

Grazie dunque a Riccardo e Angelo per l’opportunità, l’amicizia, la stima; a Sabina per essersi presa amorevole cura di me, a Mina per avermi guidato negli interna corporis e per la sua amicizia, ad Augusto, Fabrizio e Mario perché è loro il primo sorriso mattutino, a Ludovica per lo stile, a Federica per la pazienza, a Sergio per la saggezza e la furbizia, a Francesca per la sincerità, ad Andrea per le idee e la timidezza, a Giulio per il dinamismo, a Rossella per la pazienza nonostante tutto, a Roberto per la lealtà, ad Andrea per il cipiglio, a Gennaro per lo stile, a Paolo per l’affetto e l’applicazione, ad Antonio per il silenzioso lavoro, a Diana (hai visto Diana che va bene ora?!) per la sua correttezza, ad Anna Maria per la presenza sempre discreta, a Federico per la passione, a Gentilina per il sorriso dolce e comprensivo, a Carmela per il lavoro indefesso, a Maria Antonietta per l’occhio sempre vigile, a Claudia per l’oscuro compito, a Cristiana per la sfrontata cordialità, a Mario per la stima e l’amicizia, a Gino per l’ironia, la battuta salace, i consigli e poi un pensiero a Marco che se n’è andato così, senza avvertire e grazie a tutti voi, amici di Anica, soci e collaboratori, perché ho imparato tanto e vi ricorderò sempre con affettuosa riconoscenza.

Arrivederci, Anica.

 

 

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