Una vera guerra a bassa intensità.

Ad opera di Vincent Bollorè, si sta giocando su Mediaset una guerra a bassa intensità, che potrebbe preludere – dopo l’approvazione in Parlamento della nuova legge cinema – ad una profonda trasformazione del sistema mediale italiano.

Se da un lato il Paese sembra tornare indietro di vent’anni, con la richiesta pressante di molti gruppi parlamentari di una legge elettorale proporzionale, che avrebbe come evidente sbocco – nell’Italia ormai tripolare – una conventio ad escludendum del Movimento 5Stelle e dunque governi coalizionali; dall’altro sembra brillare la stella delle scalate ai gruppi multimediali italiani.

Lo scopo è evidente: dotarsi di infrastrutture e reti per diffondere contenuti globali in un mercato ampio, quale il nostro.

Cosa fanno i partiti su questi temi? Cosa le forze intellettuali del Paese? Cosa il Governo? E cosa, last but not least, gli investitori istituzionali e privati che al momento sembrano festeggiare per l’innalzamento del titolo Mediaset in borsa?

Lo vedremo nelle prossime ore.
Certo è che questa è la vera notizia di questi giorni.
Ma a nessuno sembra interessare un fico secco delle cose davvero importanti.

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