Bari, la “Next Big Thing”.

Ci sono sogni professionali inconfessabili.
Poi ci sono le visioni, che animano tutti noi, donandoci passione e impegno quotidiano per renderle possibili.

Quando Antonio Decaro mi ha chiamato a comporre la sua Giunta comunale nella città in cui sono nato, mi sono formato ed in cui sta crescendo mio figlio; venivo da una lunga esperienza nel mondo cinematografico e manageriale.

Ero abituato ai sogni e alle visioni.
Sapevo e so che sono loro a rendere possibili le grandi conquiste.
E avevo visto, infatti crescere la Puglia sotto le mie, le nostre mani.

Eravamo la classe dirigente che Nichi Vendola aveva attrezzato per cambiare la Puglia della cultura e del turismo.
E ci stavamo riuscendo, alla grande.

Mancava all’appello Bari, però.
Poche produzioni audiovisive sceglievano il Capoluogo, i numeri del turismo faticavano ad allinearsi a quelli regionali, la nomea della città era ancora inspiegabilmente negativa.

Pertanto dichiarai, guardato con sospetto da rappresentanti di categoria e da chi mi era vicino, che Bari sarebbe presto divenuta la prima destinazione turistica pugliese.

Avevamo un piano, Decaro ed io. E con la sua Giunta:

1) Ristrutturare, aprire e rilanciare tutti i contenitori culturali cittadini (dal Teatro Petruzzelli al Teatro Piccinni, dal Polo contemporaneo delle arti al Polo archeologico, dal Museo Civico all’Auditorium “Nino Rota”, dalla “Public Library” nella ex Caserma Rossani a “Porta futuro” nella ex Manifattura dei tabacchi; dallo Spazio Murat alla Officina degli esordi, dal “Fortino di Sant’Antonio Abate” al nostro meraviglioso lungomare).
2) Rilanciare le attività culturali, stimolando associazioni e imprese culturali erogando loro risorse in modalità trasparente ed efficiente, tramite un bando pubblico che superasse la logica clientelare.
3) Creare e comunicare format culturali e di spettacolo di massa, lanciando il “Natale a Bari”, la “Estate a Bari”, i “Family concert” e il “Concerto di capodanno” al Petruzzelli, la “Primavera mediterranea”, il suggestivo “Bari Piano Festival” e trasformando radicalmente il “Corteo storico di San Nicola” divenuto un imperdibile appuntamento per famiglie e turisti.
4) Attraendo e realizzando grandi eventi internazionali, gestiti in modo efficiente da un ufficio comunale apposito. Sono arrivati così a Bari dal G7 dell’Economia e delle Finanze al Meeting delle Chiese ecumeniche convocate da Papa Francesco, dal Congresso nazionale della CGIL ai “Capodanno a Bari” di Canale 5 e Telenorba.
5) Commissionando, creando e lanciando un brand turistico culturale di Bari, con una campagna di comunicazione collegata, un bellissimo spot video e un marchio identificativo della città.
6) Comunicando tutto il patrimonio della Città metropolitana (41 comuni per 1,2 milioni di abitanti), realizzando un sito internet del turismo metropolitano in 5 lingue e varando la Bari Guest Card quale strumento di marketing evoluto, gestito dalla Camera di Commercio Metropolitana.
7) Favorendo la partecipazione dal basso dei cittadini che sono divenuti protagonisti del rilancio cittadino, prendendo in mano pezzi interi di città da “Parco Gargasole” a “Spazio 13″, dal “Regolamento per l’utilizzo dei beni comuni” agli Orti urbani ed alle Reti civiche urbane.
8) Trasformando Bari nella città dello sport per tutti, non esclusivo patrimonio delle società sportive, ma praticato liberamente, senza intermediari: sono così enormemente aumentate le gare podistiche cittadine, gli sport velici, la pratica dello yoga e delle discipline bionaturali.
9) Rendendo l’urbanistica e il welfare ambiti partecipati e vivi, non più opachi e gestiti dagli addetti ai lavori. Il Lungomare Sud, ricco di potenzialità di sviluppo, è stato riprogettato grazie a un concorso internazionale di idee ad esempio, mentre con #BariSocialBook si è favorita la lettura presso tutti gli strati sociali.
10) Ricucendo il rapporto tra Bari e il suo mare, rendendo possibile la riapertura e il grande rilancio della spiaggia di “Torre Quetta”, di lidi privati in concessione, del “Waterfront di San Girolamo” e di quello di “San Nicola”, progettando le nuove marine di Santo Spirito e Torre a Mare, così da rendere balneabile e vivibile tutto il lungomare cittadino.

La serie storica di arrivi e presenze turistiche a Bari dal 2013 al 2018 è entusiasmante.
Sempre con il segno + davanti e la conferma che la nostra strategia era corretta.

Arrivi turistici a Bari 2013 – 2018

2013 – 297.409
2014 – 312.527
2015 – 339.698
2016 – 387.332
2017 – 413.155
2018 – 446.294

Arrivi Turistici a Bari 2013 - 2018

 

 

 

Presenze turistiche a Bari 2013 – 2018

2013 – 551.671
2014 – 609.536
2015 – 629.501
2016 – 722.416
2017 – 779.130
2018 – 838.600

Presenze Bari 2013 - 2018

 

 

 

 

Oggi – martedì 21 maggio 2019 – la più autorevole guida turistica al mondo, quella Lonely Planet che non può mancare negli scaffali delle case di tutti, ovunque sul pianeta, ha decretato Bari quale Best destination in Europe 2019.

Si tratta di un riconoscimento enorme, che ci dà ragione di una strategia così complessa e perfettamente realizzata e ripaga ogni sforzo, ogni amarezza, ogni polemica che abbiamo dovuto subire – come spesso capita in politica e in provincia – quando troppe persone mediocri non sanno guardare oltre il proprio naso.

Noi volevamo una città globale, forte delle sue profonde radici mediterrane.

Oggi, grazie anche alle nuove connessioni aeroportuali, alla nuova Grande Stazione ferroviaria, al rilancio del porto commerciale e alle crociere (i cui circa 600.000 turisti annui) non vengono conteggiati come arrivi turistici), al rilancio della Fiera del Levante e dei poli universitari pubblici, al miglioramento dei servizi sanitari pubblici, alle grandi opere infrastrutturali quali il “Ponte Adriatico” esempio di efficienza costruttiva e di bellezza architettonica; Bari è la next big thing del turismo italiano.

Ne siamo orgogliosi. Ma anche consapevoli che questo non è che l’inizio.

Occorre continuare sulla strada tracciata.
E tocca rilanciare.
Così:

1) Trovando un gestore per ciascun contenitore culturale;
2)   Completando l’offerta con la ristrutturazione di Casa Piccinni, del Fortino e la creazione del Museo Archeologico Virtuale di Ceglie del Campo;
3)   Chiedendo alla Regione Puglia di aprire urgentemente la Apulia Film House e il Kursaal Santalucia mettendoli in rete con gli altri contenitori culturali tramite la Bari Guest Card;
4)   Creando un ufficio di marketing per attrarre i grandi investimenti internazionali e connettere Bari veicolando nel mondo, in modo mirato, il marchio e l’immagine della città;
5)   Dotando Bari dell’imposta di soggiorno per migliorare tutti i servizi turistico-culturali;
6)   Continuando a dotare Bari di una fitta rete di piste ciclabili, di un efficiente servizio di bike sharing, di un più efficiente servizio di mezzi pubblici e di igiene urbana;
7)   Manutenendo costantemente la città, incrementando il verde pubblico, completando le infrastrutture a partire dal bus parking vicino la stazione;
8)   Realizzando un grande parco a tema nicolaiano in città;
9)   Sviluppando il Lungomare Sud;
10) Completando i dragaggi dei porti di Santo Spirito e Torre a Mare rilanciando il servizio “Bari per mare”.

Avanti, Bari!

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