Dopo il servizio, tornare ai propri amori.

Ho scelto di non continuare l’esperienza di amministratore pubblico locale, come pure in tantissimi – commuovendomi – hanno chiesto di fare a me e al Sindaco Antonio Decaro – cui spetta il compito di nominare gli Assessori – che ringrazio per l’amicizia, la stima, la lealtà che mi ha sempre dimostrato – contraccambiato – in questi cinque anni.

Rimarrò sempre legato a questa nostra comune esperienza, certo di avere servito con onore i principi della nostra Costituzione e di aver orientato la mia e nostra azione ai programmi di coalizione e alle idee di una sinistra aperta e inclusiva, moderna e popolare.

Sono stati anni durissimi a causa della crisi dei conti pubblici; anni privi di risorse che potessero consentirci una vera espansione culturale di Bari, una città in cui sono completamente assenti le istituzioni che danno continuità e forza all’offerta culturale e allargano la domanda.

Fatta eccezione per la Fondazione Petruzzelli, infatti, il nostro territorio era e ancora in parte è infragilito da decenni di sostanziale disinteresse per la costruzione di luoghi di produzione di idee e di proposte culturali che allarghino la base dei fruitori e includano quanta più cittadinanza possibile nella democrazia.

Questo è stato, è e continuerà a essere il tema dominante per la sinistra barese contemporanea, tanto più oggi, dopo la larghissima e meritata vittoria di Antonio Decaro.

Maturata, va detto, nel quadro del disfacimento del blocco sociale della destra barese (che tuttavia si è ritrovato compatto nelle urne europee, seguendo le sirene salviniane e su questo occorre un supplemento di analisi, oltre ogni festeggiamento o politicismo) e di una proposta di governo del territorio plurale, umile, capace di ascoltare le istanze popolari e di includerle nell’amministrazione.

Rispetto ai temi della cultura e del turismo, abbiamo deciso di puntare sul recupero del ritardo, dotando Bari di luoghi per la fruizione culturale che rappresentassero anche dei simboli di riscatto e degli attrattori turistici innovativi e importanti.

In soli cinque anni, tra il 2014 e il 2019, sono stati rilanciati, ristrutturati e riaperti:

- Il Teatro Margherita nel più vasto ambito del Polo contemporaneo delle arti (la prima mostra, inaugurata il 6.12.2018 ha totalizzato in poco meno di 4 mesi 98.000 biglietti staccati…);

- Lo Spazio Murat è stato affidato alla gestione di un’azienda specializzata (barese) per 12 anni con una concessione d’uso e completamente ristrutturata;

- Il Museo Civico è stato riaperto, rilanciato e affidato alla gestione di un’azienda specializzata (barese) per 4 anni e recentemente affidata in modalità di partnership pubblico-privata ai sensi dell’innovativo Art. 151 c.3 del Codice Appalti;

- La Officina degli esordi è stata rilanciata e affidata alla gestione di un’azienda specializzata (barese) per 5 anni rinnovabili per altri 5 e fervono al suo interno le attività per le imprese culturali e creative;

- Il Teatro Piccinni è in dirittura di arrivo e nella sola apertura straordinaria di 2 giorni a inizio 2019 vi si sono affacciati a visitarlo oltre 6.000 persone;

- Il Teatro Petruzzelli è stato rilanciato, superando dapprima la crisi dovuta alla infedeltà del suo direttore amministrativo (arrestato e licenziato per malversazione), poi trovando il completo equilibrio finanziario e lo sviluppo grazie straordinarie stagioni sinfoniche, ai Family concert, al concerto di Capodanno, all’aumentata produttività delle opere liriche e delle concessioni a terzi. Oggi il Petruzzelli è uno dei teatri lirico-sinfonici di tradizione più virtuosi in Italia;

- L’Auditorium “Nino Rota” è stato riaperto grazie al nostro incessante lavoro e alla scelta di un management all’altezza del compito e svolge continui concerti aperti alla cittadinanza e al servizio del secondo Conservatorio d’Italia per numero di iscritti;

- L’Accademia di Belle Arti e la più grande Biblioteca pubblica del Mezzogiorno sorgeranno presto all’interno del Parco Rossani, nella congiunzione di tre grandi quartieri a ridosso della stazione ferroviaria, così da servire un bacino ancora più grande e provinciale di utenti;

- Il Fortino di Sant’Antonio Abate è divenuto luogo abituale per eventi culturali e di confronto, per favorire la cittadinanza attiva e i corpi intermedi che lo hanno usato quale casa della partecipazione;

- Il Museo archeologico di Santa Scolastica è stato finalmente e parzialmente riaperto alla pubblica fruizione, dando spazio alla straordinaria collezione di reperti che da oltre 25 anni giacevano nei depositi di Ateneo;

- Un’ala dismessa di una scuola è divenuta Spazio 13, luogo di socializzazione ed esperienza, aperto al quartiere Libertà e alla comunità creativa cittadina.

Questo lavoro intensissimo e collegiale, aperto al confronto con numerose altre Istituzioni e stazioni appaltanti, è stato corredato da una riscrittura del rapporto con le categorie e con i temi del governo della cultura.

Nel frattempo fervevano le attività e, grazie a un piccolo ma ben motivato staff di sole donne, l’Assessorato alle culture e al turismo è cresciuto nella sua capacità operativa. Sono letteralmente esplose le riprese cinematografiche e audiovisive in città e mentre scrivo si girano i film di Carlo Verdone, Edoardo Ponti, Checco Zalone e numerosi altri.

E i risultati sono arrivati, copiosi.

Non solo nelle urne, ma con il più ambito dei premi indipendenti, quello del “Best in Europe 2019″ di Lonely Planet che ci ripaga di ogni fatica e indica la rotta per il futuro.

Le curve di crescita del turismo a Bari, sia per gli arrivi che per le presenze, sono state straordinarie e sempre positive.
Conferma empirica, se volete, di una crescita complessiva della percezione della città, fuori dai suoi confini.

Ecco cosa ho provato a fare in questi anni, grazie al mio staff dell’Assessorato alle culture e al turismo di Bari.

Tutto ebbe inizio con “Arriva Godot?” un’affollatissima conferenza di due giorni in cui presero la parola decine e decine di operatori per indicare una rotta.

Ho riletto le mie conclusioni di allora e ne sono felice: ho realizzato quasi tutto quello che avevo proposto.
La credibilità è la prima delle caratteristiche che dovrebbe avere la politica intesa come servizio pubblico per il bene comune.

Poi è stato un manicomio di atti, delibere, proposte, battaglie che elenco così.

- Sconto fiscale per tutti i luoghi di spettacolo con applicazione della aliquota minima IMU;

- Un nuovo “Natale a Bari”, confezionato come un prodotto turistico e articolato per temi nicolaiani cui hanno poi seguito la “Estate barese” e il “Capodanno a Bari” così come il “Maggio barese”;

- Nuovo regolamento writer e artisti di strada con relativo festival di arti di strada “Barts”;

- Luci d’artista in piazza Umberto (una delle cose che mi è riuscita peggio – non per demeriti artistici, anzi -, ma a causa della rigidità burocratica);

- Bari Guest Card come strumento di marketing evoluto e digitale oggi affidato alla operatività della Camera di Commercio e del responsabile di Federalberghi di Bari;

- Riapertura e vero rilancio del Museo Civico;

- Perfezionamento della donazione de “La carboniera” di Jannis Kounellis e suo spostamento, propedeutico alla partenza del cantiere presso il Mercato del pesce;

- Il Fortino è diventata la casa delle partecipazione e si è arricchito di iniziative bellissime;

- E’ nato il TRIC – Teatri di Bari dalla unione degli storici teatri Abeliano e Kismet;

- Polo del contemporaneo (10 milioni, progettazione, gare e partenza lavori in meno di due anni);

- Vittoria del bando Mibact per la progettazione culturale per scrivere piano di gestione esecutivo e gara affidamento del Polo del contemporaneo;

- Spazio Murat come nuovo concetto di spazio e di gestione (concessione d’uso pluriennale senza oneri per il comune, che anzi ci guadagna) e suo rilancio come luogo per arte, design, architettura;

- Creazione del format “Scappati di casa”;

- Varo sperimentale della Card culturale per i meno abbienti;

- Panchine d’artista sul Lungomare e in generale decisa spinta all’arte pubblica e agli interventi artistici soprattutto in periferia;

- Un nuovo corteo storico come grande evento spettacolare e popolare, ma di qualità estrema grazie a Sergio Rubini, Elisa Barucchieri e Francesco Brollo. Tale rilancio ha poi garantito la partecipazione di numerosi sponsor privati;

- Fior di balconi a Bari vecchia;

- Ideazione e varo di “Bari per mare”, servizio turistico per navigare dinanzi la città (ancora ricordo lo stupore mio e degli altri passeggeri nel vedere i delfini surfare dinanzi alla prua, all’altezza del lungomare di San Nicola!);

- Sinbad – fiera libraria con oltre 6.000 euro di libri venduti in due giorni e premio letterario degli editori indipendenti;

- World press photo e altre mostre di rilievo in Spazio Murat e al Margherita, al Fortino come altrove;

- Accordo con eredi Angelo Baldassarre per 5 anni di mostre di enorme valore internazionale presso il Castello Svevo (accordo ancora valido e non ancora sfruttato);

- Stagioni di prosa innovative e decentrate grazie alla collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, con campagna di comunicazione affidata tramite concorso di idee con la moltiplicazione degli abbonati;

- Moltiplicata la produttività del Teatro Petruzzelli;

- Realizzato il simulatore direzione d’orchestra al Petruzzelli;

- Favorita una nuova idea di baresità, mai greve, ma sempre colta e rispettosa della reale storia della lingua e delle tradizioni, con un occhio particolare alla storia della città (si pensi al bellissimo libro dedicato al quarantennale dalla morte di Benedetto Petrone);

- Varato l’Art Bonus, come strumento che favorisce l’investimento privato a sostegno del recupero del patrimonio pubblico;

- Paline informative turistiche con il Rotary e nuovi pannelli turistici a Bari vecchia;

- Varo del nuovo regolamento contributi ad enti e associazioni culturali;

- Riapertura e rilancio degli info point turistici di Bari (piazza Ferrarese e piazza Moro);

- Adesione e lancio del progetto “Via Nicolaiana”;

- Affidata con gara la Officina degli esordi;

- Realizzati i format “Natale a Bari”, “Estate barese” con l’apertura della terrazza del Fortino e l’enorme successo di pubblico;

- Posate pietre di inciampo e targhe per commemorare figure storiche della città;

- Riscrittura della disciplina sui writer e gli artisti di strada ed esplosione di arte pubblica in città, con la ciliegina finale sulla torta messa da un’artista sensibile come Jasmine Pignatelli e la sua meravigliosa installazione di San Girolamo “Sono persone”;

- Realizzato nel quarantennale dalla sua morte un importante convegno di studi su Benedetto Petrone con relativa pubblicazione del libro con gli atti;

- Realizzate le prime due edizioni del meraviglioso “Bari Piano Festival”, curato dal M° Emanuele Arciuli

e mille altre cose che certamente qui ometto o dimentico.

 

Non conosco, al momento, chi prenderà il mio posto nell’Assessorato alle culture e al turismo.
Sono certo Antonio Decaro sceglierà per il meglio e fin d’ora sono a disposizione di chi mi succederà per dare consigli e sostegno.

E’ un’esperienza durissima e bellissima.
Chiunque arriverà, non partirà da quasi zero, ma dovrà innovare e – insieme – continuare a garantire una presenza forte sui dossier.

Ecco l’agenda dalla quale ripartire: 

  1. Bando per erogazione contributi triennali 2019/2022 ad associazioni e imprese culturali, non prima di aver effettuato un aggiornamento al bilancio previsionale;
  2. Realizzare e/o ospitare mostre presso il Margherita;
  3. Trasferire la proprietà di Teatro Margherita e Mercato del pesce, nonché del Museo civico al Comune;
  4. Far partire gara ed effettuare i lavori di agibilità del Fortino;
  5. Approvare in aula consiliare il nuovo Regolamento comunale contributi culturali e sportivi che va migliorato (gli uffici sanno bene come, ma prima andrà necessariamente ascoltato il partenariato sociale);
  6. Monitorare andamento procedure aperte: da partnership Museo civico a Bari Guest Card, ecc.;
  7. Partecipare alle fiere turistiche e investire in promozione della città, insieme a PugliaPromozione;
  8. Realizzare una “Business presentation” in italiano e in inglese di Bari in Powerpoint perché è assurdo che ancora non esista e una brochure di Bari turistica;
  9. Avviare le procedure per giungere, tramite manifestazione pubblica di interesse, alla partnership pubblico-privata per la gestione del Polo contemporaneo delle arti;
  10. Finalizzare la sponsorizzazione della “Fontana delle 4 facce o della Pigna”;
  11. Durante i lavori di ristrutturazione, avviare la gara per la gestione del Fortino Sant’Antonio Abate;
  12. Varare l’imposta di Soggiorno (Regolamento e attuazione) o comunque rafforzare la componente economica della Bari Guest Card, di modo da raccogliere le risorse necessarie per sviluppare la domanda turistica e migliorare i servizi connessi;
  13. Monitoraggio restauri Art Bonus e spingere sullo strumento di defiscalizzazione;
  14. Gara affidamento in gestione Casa Piccinni, non prima di aver effettuato i lavori di adeguamento alla normativa vigente.

E poi sviluppare alleanze con le tante meravigliose e appassionate associazioni culturali che costellano la città e la sua area metropolitana; dialogare con i consiglieri, con i Municipi e con la stampa; attrarre investimenti in città e guardare al mondo, non solo alla provincia; stimolare le attività culturali in periferia come in centro; dare forza alla memoria collettiva; tessere la tela della cittadinanza attiva tramite lo stimolo al dibattito; occupare lo spazio pubblico con qualità di offerta e produrre senso comune orientato alla bellezza.

Bari è diventata una città grande, bella e sicura di se’.
Ora deve spiccare il balzo definitivo verso la consacrazione.

Io ho fatto il mio.
Ora tocca ad altri.
Io torno finalmente ai miei amori*.

Avanti, Bari!

 

*Chi fosse interessato a conoscere il mio futuro professionale, dovrà portare solo un po’ di pazienza! Quanto alla politica, bé, quella è una passionaccia che mi ha preso da ragazzo e non mi lascerà mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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